Il fiume non è alla porta….
Il fiume non è alla porta….
È cio che hai detto quando ti sei congedata da me,
avevi l’abitudine di farlo in una forma mistica.
Che significa che il fiume non è alla porta?
Forse che non si trova all’esterno,
ma dentro di te ed è l’anima del tuo corpo.
Viaggerai fino all’altro lato della città,
il treno è lento e ogni movimento della vita,
ogni processo di scoperta e di consegna
è allo stesso tempo il vuoto dove depositare la sorpresa.
Passerai qualche giorno con la tua famiglia.
Vai a tentare di realizzare un inizio,
ma non sarà propriamente una nascita,
né il rifare la tua vita
né dovrai saldare i conti.
L’istante è prezioso.
Prima d’andare ti vedo stringere la mia mano.
Da bambina, guardavi le mani degli anziani
E fingevi di vederci i bachi da seta,
fingevi che la terra fosse un sudicio baco da seta,
la terra che ti sfregavi sul volto.
Tua madre passa ore a fare torte,
una buona donna di casa sa fare le torte,
tuo padre riceve la pensione da avvocato,
gli piace fumare sigari e aveva l’abitudine di umiliare
tua madre di fronte agli ospiti.
Tuo padre è stato il cacciatore di tua madre,
tuo padre voleva che ti iscrivessi a giurisprudenza,
ma tu hai scelto antropologia.
Tuo padre non diede mai importanza alle cose dolci,
sempre si illuse con ricchezze fugaci.
Tu eri solita star seduta a vedere tua madre
Cucinare e trovavi tenero che lei si mettesse a contare
Le monete, quando cominciava a brontolare tra coperchi e padelle.
Non capivi perchè un buon cristiano come tuo padre
Stesse sempre a crocefiggerla,
a disprezzare la sua cucina
e a divorare il suo corpo di notte,
a pulirsi col suo corpo
come con un tovagliolo
dopo aver mangiato carne di porco o aragosta.
Tuo padre adesso è malato e tua madre gli sta sempre accanto,
ma non accanto alla sua ingiustizia, né alla sua prepotenza.
Tua madre non è affatto una vittima.
Tua madre
Tu
Io
Le persone
Gli uccelli
I cani
Siamo colpiti perché stiamo in mezzo.
Tua madre in mezzo a tuo padre.
E tuo padre
In mezzo alla solitudine.
Non voglio chiamare tuo padre un mostro,
tuo padre è già il suo stesso mostro.
Hai già visto tuo padre dolce,
non accadde spesso,
ma accadde
che il tuo sguardo lo toccasse.
Parlava di te con orgoglio,
eri una pietra preziosa,
è chiaro che tutto si basava sullo status,
sulla posizione sociale.
Ti sei già interrogata sulla posizione sociale dei bachi da seta.
Quando passeggiavate insieme nel giardino
E lui ti diceva di non toccare le porcherie.
Se ora potessi tornare là scopriresti che è lui,
che sei tu, che siamo noi
che facciamo porcherie,
siamo il letame,
il fuoco che a tratti scalda
e a tratti brucia.
Partirai,
sei sempre in partenza,
ti incontri con te stessa senza ritorno.
Quando facevamo l’amore,
nel nostro amore giacevano le guerre, le invidie
meschine, la goccia trasparente e la macchia.
Il nostro conflitto è la motivazione per passare oltre
La morte, per il senso della vita.
Nel tuo viaggio riprenderai letture antiche,
forse troverai qualcuno simile a uno dei personaggi,
forse gli chiederai l’ora,
chiunque può essere la tua voce interiore.
Per il viaggio non mettere in valigia altro peso,
o porta solo il necessario.
Il peso e la leggerezza di questo quotidiano
Gli incontri che il desiderio esige essere di una perfezione
Rigida, quando invece tu sei imperfetta, nel lasciarsi andare,
voli quando non hai l’intenzione, gli altri arrivano a te
e tu senti il potere che fa funzionare il disinteresse.
se fosse possibile conservare tutti i momenti
della tua vita, anche i più dolorosi,
in una confezione di caramelle,
se la tempesta avesse lo stesso sapore del cioccolato,
un sapore dolce amaro,
il caos che ispirerà il tuo paradiso farà sì che il camminare
sull’arame non sia così fatale, una cosa
così tragica.
Più la vita si avvicinerà al teatro
Più il dolore cadrà su di te
E il piacere cadrà nella stessa proporzione
…………………………………………..
quando starai con tuo padre
prendigli la mano e soffiaci sopra
finchè non potrà riconoscere il mostro.
Tuo padre è un fiore con i denti.
Tuo padre
Tua madre
Quelli che lavorano
Quelli che oziano
Tutti noi siamo apprendisti
Tutti insegniamo qualcosa,
diamo un senso a qualcosa
crediamo, anche per brevi istanti,
a una verità assoluta.
Il fiume non è alla porta,
tu entri nel treno,
hai aperto una bottiglia di champagne
o sono io che ho una fervida immaginazione,
che mi metto a inventare storie romantiche
a guardare il cielo e vedere piovere champagne.
lobo 05
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Comments
Re: Il fiume non è alla porta….
infelizmente não podemos manter o passado numa caixa de doces!!! tão pouco ele é compreendido na sua totalidade...
Lindíssimo!
bjs
;-)